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giovedì 24 ottobre 2024

VALE LA PENA PRATICARE?



 



“Che cosa è la mente?

Secondo l’Enciclopedia Treccani per mente si intende:
Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in particolare quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive e volitive.
“Andare oltre la mente” potrebbe significare, quindi, avere accesso ad una conoscenza che esula dalle ordinarie facoltà intellettive e percettive, che viene detta, nello Yoga Pratibhā (प्रतिभा) – letteralmente “luce, “splendore”.

In buona sostanza, “andare oltre la mente” sembrerebbe una gran bella cosa, tanto più che, dal saggio Vyāsa si viene a sapere che la realizzazione di prātibha preannuncia quella di “vivekajñāna” la conoscenza discriminativa grazie alla quale lo Yogī potrà, finalmente, raggiungere la realizzazione suprema, detta Kaivalya;

Kaivalya è una condizione che viene così definita:
Kaivalya è la natura stessa del sé, lo stato supremo (paramam padam). 
È senza parti ed è inossidabile. È l’intuizione diretta dell’esistenza reale, dell’intelligenza e della beatitudine. È privo di nascita, esistenza, distruzione, riconoscimento ed esperienza. Questo è chiamato conoscenza.”

Kaivalya, è un sostantivo neutro, derivante dall’aggettivo “kevala” che vuol dire “solo”, “isolato”, “soltanto uno”; potremmo tradurre kaivalya con “isolamento” o con “solitudine”, parole che in noi, a dir la verità, non è che stimolino pensieri troppo positivi.

Anzi, nonostante ciò che diciamo nelle discussioni da social, l’idea che la meta ultima dello yoga, la realizzazione raggiungibile grazie alla conoscenza, sia in realtà uno stato di estrema solitudine è decisamente angosciante.

Ci insegnano che lo yoga conduce alla beatitudine suprema e alla fine, studiando, scopriamo che lo Yogī è destinato al completo isolamento.

Si tratta di un insegnamento, difficile da digerire,

“Andare oltre la mente”, realizzare la “conoscenza”, significa quindi intraprendere un viaggio che dovrebbe condurci a “kaivalya”, la solitudine perfetta.

La domanda che noi praticanti di Yoga dovremmo porci, a questo punto, credo sia la seguente: siamo sicuri di voler abbandonare la dimensione della manifestazione?

Certo, la condizione di kaivalya è quella dell’assenza di sofferenza, e pare ovvio che “andando oltre la mente” supereremmo l’innata ansia di incompiutezza dell’essere umano, l’angoscia di vivere che ci serra la gola dal momento in cui diventiamo consci della mortalità nostra e dei nostri cari; ma rinunceremmo anche all’esperienza della gioia, al godere della bellezza del tramonto o del sorriso dell’amato. 

Siamo sicuri di voler davvero rinunciare alla razionalità, all’esperienza individuale, ai colori della natura, in una parola sola alla “Vita”, per accedere ad una dimensione di non dolore nella quale non possono esistere né mente, né sensi, né “io” che possano testimoniare un’esistenza in forma di pura coscienza, eterna ed incolore?”

Laura Gabriella Nalin e Paolo Proietti

domenica 24 marzo 2024

Le Nadi : Canali Energetici per la Salute e il Benessere



Nella tradizione yoga, le nadi sono canali energetici sottili che percorrono il corpo e trasportano prana, l'energia vitale. Tra le numerose nadi, tre sono considerate le più importanti: Ida, Pingala e Sushumna.

Ida Nadi

Rappresenta l'energia lunare, femminile e fredda

Scorre lungo il lato sinistro del corpo, dalla base della colonna vertebrale alla narice sinistra

È associata alla mente, all'intuizione e alla calma

Pingala Nadi

Rappresenta l'energia solare, maschile e calda

Scorre lungo il lato destro del corpo, dalla base della colonna vertebrale alla narice destra

È associata al corpo, all'azione e alla vitalità

Sushumna Nadi

Rappresenta l'equilibrio tra Ida e Pingala

Scorre lungo la colonna vertebrale, dal coccige alla sommità della testa

È associata alla kundalini, l'energia spirituale dormiente


Benefici di Lavorare sulle Nadi

Lavorare sulle nadi attraverso pratiche come il pranayama (esercizi di respirazione), la meditazione e gli asana (posizioni yoga) può portare numerosi benefici, tra cui:

Equilibrio energetico: Armonizzare Ida e Pingala può aiutare a bilanciare i sistemi nervosi simpatico e parasimpatico, promuovendo la calma e la vitalità.

Miglioramento della salute fisica: Lavorare sulle nadi può migliorare la circolazione, la digestione e il sistema immunitario.

Riduzione dello stress: Le pratiche che coinvolgono le nadi possono aiutare a ridurre lo stress e l'ansia, promuovendo il rilassamento.

Aumento della consapevolezza: Lavorando sulle nadi, possiamo diventare più consapevoli del nostro corpo, della nostra mente e del nostro spirito.

Risveglio spirituale: Sushumna nadi è associata al risveglio spirituale e alla realizzazione del sé.


In sintesi

Le tre nadi principali sono canali energetici vitali che svolgono un ruolo cruciale nella nostra salute e nel nostro benessere. Lavorando su di esse attraverso pratiche yoga, possiamo bilanciare la nostra energia, migliorare la nostra salute, ridurre lo stress, aumentare la nostra consapevolezza e progredire nel nostro viaggio spirituale.

mercoledì 31 gennaio 2024

Il Cigno Bianco

 



Il Cigno Bianco nella cultura indiana è un simbolo.

È il simbolo dell'anima che vola da un posto ad un altro fino alla propria liberazione.

È il colore di Saraswati, Dea della conoscenza e delle arti.

I colori influenzano il tuo stato d’animo e la tua mente.

Se non riesci ad influenzarla  dall’interno verso l’esterno, allora puoi cercare di farlo dall’esterno verso l’interno.

Il bianco è una proiezione intensa, capace di creare forti collegamenti e attrazioni.

Il nero è il colore che “respinge”,il bianco è il colore che “attrae”.

Attrae le energie che ci circondano.

Forse, più importante di tutto, il bianco riflette. Respinge l’energia negativa. Il bianco è il colore di chi dona, di chi benedice e diffonde luce. 

Per permettere alle energie di fluire liberamente si dovrebbe praticare nudi, ma dato che è socialmente non accettato (esistono scuole che lo praticano), si sceglie il bianco che è un “non colore”. 

Il bianco racchiude in sé l’energia di tutti i colori ed è relato al sattva guna, energia della luce.

martedì 5 dicembre 2023

Gossip Yoga pillole - Il quarto Chakra - Anahata

 Il quarto chakra è Anahata, il chakra del cuore. Il suo significato in sanscrito è “inviolato” o “non colpito”. 

Simbolo: Il suo simbolo è un loto verde con 12 petali sui quali sono scritte 12 consonanti in sanscrito. 

Al centro del loto ci sono due triangoli invertiti che formano una stella a sei punte, che rappresenta l’unione tra il maschile e il femminile, tra il cielo e la terra, tra lo spirito e la materia1 2.


Di Mirzolot2 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10564641


Spiegazione: Anahata Chakra, conosciuto anche come il "Chakra del Cuore", è situato nella regione del petto, a livello del cuore. Questo chakra è associato all'amore, all'empatia, alla compassione e all'equilibrio emotivo. 

 È qui che si passa dall’io al noi, in una visione degli altri e di sé stessi senza giudizio3È anche il punto di collegamento tra i chakra inferiori e superiori, tra il piano fisico e quello spirituale1.

Posizione: La posizione del corpo dove si trova questo chakra è al centro del petto, a livello del cuore, esattamente dietro lo sterno

Su questo chakra agiscono gli organi respiratori, il cuore, il timo, le braccia e le mani1.

Azione: Questo chakra agisce sull'equilibrio tra corpo e mente, favorendo la capacità di amare se stessi e gli altri. Aiuta a superare il dolore emotivo e a sviluppare una maggiore consapevolezza delle relazioni interpersonali.

Bija Mantra: Il bija mantra di questo chakra è Yam, che significa “io sono”. Questo mantra aiuta a purificare il cuore e ad aprire il canale dell’amore incondizionato. Ripetere questo mantra durante la meditazione può aiutare ad armonizzare e bilanciare l'energia di questo chakra.

Asana per stimolare Anahata Chakra:

Le asana che agiscono su questo chakra sono quelle che aprono il petto

  1. Ustrasana (Camel Pose): Questa posizione apre il petto e stimola Anahata Chakra, favorendo il flusso di energia attraverso questa zona.
  2. Bhujangasana (Cobra Pose): Con questa asana, si allunga e rafforza il petto, attivando l'energia del Chakra del Cuore.
  3. Urdhva Mukha Svanasana (Upward-Facing Dog Pose): Questa posizione allunga il petto e contribuisce ad aprire Anahata Chakra, favorendo la connessione tra corpo e spirito.

In conclusione, comprendere e lavorare sui chakra può portare a un maggiore equilibrio e benessere in tutti gli aspetti della vita. L'Anahata Chakra, con il suo focus sull'amore e sulla compassione, offre un percorso per coltivare relazioni significative e una connessione più profonda con se stessi e gli altri attraverso pratiche yogiche mirate.


Fonti:

1. meditazionezen.it

2. donnamoderna.com

3. leviedeldharma.it

4. yogaacademy.it

  1. Chopra, Deepak. "The Seven Spiritual Laws of Yoga: A Practical Guide to Healing Body, Mind, and Spirit." 2005.
  2. Iyengar, B.K.S. "Light on Yoga." 1966.
  3. Judith, Anodea. "Wheels of Life: A User's Guide to the Chakra System." 1999.
  4. Saraswati, Swami Satyananda. "Asana Pranayama Mudra Bandha." 2008.



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domenica 3 dicembre 2023

Consigli di lettura

 



Eric Baret è uno dei principali esponenti dello Yoga in occidente. Qualcuno ha chiesto un suggerimento su cosa leggere di lui e questo "L'unico desiderio"  è sicuramente il testo più "potabile", per cominciare.
 Si tratta di letture molto impegnate e che pochissimo hanno a che vedere con la pratica fisica, ma con l'aspetto spirituale e filosofico. 🙏 (Maestro)



lunedì 30 ottobre 2023

Confessa tutti i tuoi errori nascosti.

 

Confessa tutti i tuoi errori nascosti.

Affronta quello che trovi ripugnante.
Chiunque pensi di non poter aiutare, aiutalo.
Tutto quello a cui sei attaccata/o lascialo andare.
Vai nei luoghi che t'intimoriscono, come i cimiteri.
Gli esseri senzienti sono illimitati come il cielo, sii consapevole.
Dampa Sangye(1045 -1117)


lunedì 23 ottobre 2023

Non è nelle mie corde

 



‘Non è nelle mie corde’, ‘non fa per me’, ‘non è io mio modo’ è la peggior cosa che possa affermare un praticante. 

Davanti a questa impostazione tutto si ferma: 
lo scopo della pratica è proprio farci essere come non siamo mai stati; farci svestire i nostri panni e farcene indossare altri che non sentiamo comodi per noi; farci affrontare la fatica, il dolore e la vergogna che questo può comportare è il primo passo
Y.B.F. 1961

domenica 19 marzo 2023

Peace Mantra With Lyrics | Om Purnamadah Purnamidam Purnat Purnamudachya...




Om Puurnnam-Adah Puurnnam-Idam Puurnnaat-Puurnnam-Udacyate
Puurnnasya Puurnnam-Aadaaya Puurnnam-Eva-Avashissyate 
Om Shaantih Shaantih Shaantih

Il mantra "Purnamadah" proviene dalle antiche scritture vediche dell'India ed è stato reso popolare dal filosofo e mistico indiano Sri Aurobindo.

"Purnamadah" si traduce in "Tutto è pieno" o "Tutto è completo". La parola "Purnam" significa "completo" o "pieno", mentre "Adah" significa "questo" o "ciò".

Il mantra suggerisce che l'universo è pieno di energia e che tutto ciò che esiste è completo in sé stesso. Ogni cosa nel nostro universo è una manifestazione della stessa energia divina, e tutto è interconnesso.

Il mantra Purnamadah ci ricorda che non c'è nulla da cercare all'esterno di noi stessi, poiché tutto ciò di cui abbiamo bisogno è già presente in noi. In altre parole, ci invita ad abbracciare la pienezza e la completezza della nostra esistenza, in ogni momento e in ogni luogo.


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In sanscrito:

ॐ पूर्णमदः पूर्णमिदं पूर्णात्पुर्णमुदच्यते।

 पूर्णस्य पूर्णमादाय पूर्णमेवावशिष्यते॥

 ॐ शान्तिः शान्तिः शान्तिः॥

In italiano:

Om, quello è pieno, questo è pieno, da quello che è pieno, questo è nato; Quando quello è stato tolto da questo, ciò che rimane è ancora pieno. Om, pace, pace, pace.

In inglese:

Om, That is full, This is full, From fullness comes fullness, Taking fullness from fullness, Fullness yet remains. Om, peace, peace, peace.


martedì 14 marzo 2023

Yoga è


Serve a poco che la pratica sia come un temporale occasionale che inonda ogni cosa ma che poi, finita la tempesta, lascia che tutto ritorni esattamente come era.

La pratica deve essere invece lenta e costante come una goccia, continua, insistente, ripetitiva, noiosa, ma capace di modificare per sempre anche la pietra più dura

Yoga è 

conoscere il modo per mantenere l'equilibrio, la serenità, la calma, l'autocontrollo, l'amore.

Yoga è 

sapere che la violenza attira altra violenza, l'amore attira a sé altro amore,l'egoismo altro egoismo, un sorriso un altro sorriso.

Yoga è

conoscere il giusto modo per utilizzare completamente la forza del pensiero e tutte le altre energie cosmiche

Yoga è

sapere che la felicità interiore è più forte e duratura di quella esteriore e la si può raggiungere facilmente.

Yoga è 

saper dare un sorriso, un aiuto, un favore a chi chiede.

Yoga è

conoscere che la nostra parola, il nostro pensiero e la nostra azione hanno la capacità di modificare nel tempo profondamente l'ambiente nel quale ci troviamo.

Yoga è 

sapere che la semplicità e l'accontentarsi danno la felicità.

Yoga è 

comprendere che i nostri pensieri attirano altri pensieri della stessa natura.

Yoga è

voler sviluppare e conoscere tutte le varie energie di cui disponiamo.

Yoga è 

lo strumento per controllare il proprio destino.


(M° Giorgio Furlan Che cosa è Yoga da "Polvere di stelle - Liriche Tantriche", Produzioni Babaji)

giovedì 8 dicembre 2022

Shiva Lingam

शिवरात्रि (śivarātri)




La "notte di Śiva" è una festa religiosa hindū che si tiene in onore del dio Śiva nella quattordicesima notte di luna nuova. 


Un gruppo di saggi praticava l’ascesi senza aver veramente capito la natura di Śiva. Fu così che quest’ultimo apparve loro sotto forma di uno yogin ripugnante e sedusse le loro mogli nelle foreste di pini. Furibondi, gli asceti decisero di evirarlo, ma quando il suo liṅga cadde a terra l’universo fu inghiottito dalle tenebre. Disperati, gli asceti si resero conto del misfatto compiuto e pregarono Śiva di restituire la luce al mondo. Quest’ultimo, benignamente, acconsentì. Tuttavia stabilì che da quel momento in avanti i suoi devoti lo avrebbero dovuto adorare, appunto, nella forma del liṅga.

Si tenga presente che il liṅga è uno fra i simboli più importanti e complessi del panorama spirituale hindū. Letteralmente significa “segno”, “traccia”, “simbolo” e, sovente, si riferisce all’organo sessuale maschile. Il liṅga, come si diceva, è considerato il simbolo aniconico del dio Śiva, ivi rispecchiandone la natura ambigua e complessa. Il liṅga è sempre eretto perché perennemente “gonfio” di potere creativo: Śiva, infatti, non disperde mai il proprio seme, ma lo trattiene.

Cfr. Diego Manzi, Incanto, le divinità dell’India, Ed. Le Lettere.


La lettura del mito, con la caduta nel buio e il ritorno alla luce, gli elementi sessuali legati ai rituali riproduttivi del tempo primaverile, ci rende comprensibile la relazione con l’equinozio e con i cicli naturali, la conoscenza dei quali era, in una società contadina condizionata dalla scarsità delle risorse, condizione per la sopravvivenza fisica ancor prima che spirituale.

Poi viene anche il resto. 

Primum vivere deinde philosophari.

Cosa ci serve questo? Per cominciare a comprendere, e non dimenticare mai, la natura originariamente materiale e squisitamente fisica delle nostre pratiche.

(Alfieri)

venerdì 25 novembre 2022

LO SCOPO DELLO YOGA È LO YOGA.




“Se nello yoga si cerca una finalità, questa non può che arrivare da una memoria, da qualcosa di già noto.

E’ quando non vi è alcuno scopo, che la vita, le arti, diventano rituali.

Non appena c'è un obiettivo, è già un'attività profana.

Se la “non-finalità” è compresa, anche se tecnicamente mediocre,
l’attività diviene sacra, ispirante...

Una postura può essere di ispirazione, anche se è tecnicamente sbagliata.

Se chi la esegue è completamente lì, nella presenza, senza alcun divenire, senza alcuna intenzione, è una ispirazione.

La posa diventa sacra.

Eric Baret, da un seminario.

martedì 22 novembre 2022

Introduzione ai Pranayama - chandra anuloma viloma & surya anuloma viloma

Video molto interessante che spiega cosa sono i Pranayama e ne approfondisce due, chandra anuloma viloma e surya anuloma viloma.
In inglese ma, con qualche conoscenza base,  si riesce a seguire facilmente



sabato 19 novembre 2022

Perché recitiamo i mantra?




Mantra è una parola sanscrita composta da man, che sta per “mente” e tra, che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”.

Quando si recita un mantra, non è importante il significato, bensì il suo suono🎼. Per questo motivo, non è necessario comprenderli per ottenerne i benefici, anche se, comprensibilmente, all’inizio ci si concentra sulla traduzione.

Sono suoni che producono particolari vibrazioni con specifiche caratteristiche, che ci danno la possibilità di modificare le nostre emozioni ed il nostro benessere psicofisico🧘🏻‍♂️. Pensate a quando ascoltate la musica; ci sono brani che riescono a farci dormire, a far rilassare e a tirare fuori emozioni specifiche (ad esempio spesso ci si commuove).

Calmano la mente

Migliorano la concentrazione, la creatività e l’intuito

Rendono la nostra meditazione ancora più profonda ed efficace

Riducono stress e ansia

Per far questo è necessario recitarli con la pronuncia e la preparazione mentale corretta.

Non ci sono particolari regole sulla velocità; tendenzialmente recitando un mantra in maniera veloce, questo ti permette accrescere l’energia. Lentamente, fa sì che la tua mente si tranquillizzi.

Cercate di essere sempre presenti durante la recitazione, deve avvenire un’unione tra la vostra mente e il mantra🧘🏽.

(S.Angelico)

martedì 21 settembre 2021

Gossip Yoga pillole - Il terzo Chakra - Manipura



Manipura è il nome sanscrito del chakra situato nell'area del plesso solare, sopra l'ombelico. Il nome manipura deriva dal sanscrito mani che significa "gemma" e pura o puri che significa "città". Quindi, è spesso tradotto letteralmente come la "città dei gioielli", che ci aiuta a pensare metaforicamente a questo chakra come il nostro centro personale di potere e benessere. Si crede anche che abbia un effetto magnetico, attraendo il prana dall'universo a noi stessi. Gli insegnamenti yogici dicono che questo chakra ci dà un chiaro senso di chi siamo e qual è il nostro scopo.

La traduzione per manipura è plesso solare o chakra dell'ombelico.




Manipura è solitamente rappresentato dal colore giallo. Si dice che questa ruota, o vortice, di energia pranica formi la base del nostro senso di sé e del potere personale. Governa la trasformazione e dà un senso di impavidità e coraggio quando si apportano modifiche.

Il simbolo di manipura è un triangolo rosso all'interno di un cerchio giallo. È anche associato al simbolo Ariete, che corrisponde all'elemento fuoco. Questo collega il chakra con la vista come il centro del fuoco digestivo.

Il mantra associato a manipura è "Ram", e cantare questo è uno dei modi pensati per portare il chakra in equilibrio. Un altro modo pensato per portare in equilibrio il chakra manipura è usare pietre preziose gialle o indossare abiti gialli. Si ritiene che anche stare al sole abbia un effetto positivo su questo chakra.

Di seguito sono elencati gli asana specifici per il terzo chakra, si praticano concentrandosi sulla respirazione addominale, visualizzando Manipura a livello del plesso solare.

Makarasana (Posizione del coccodrillo), Matsyasana (Posizione del pesce), Gomukasana (Posizione del muso di vacca), Ardha Matsyendrasana (Posizione di Matsyendra)



traduzione Google di www.yogapedia.com  (modificato)

martedì 6 aprile 2021

Qual è la traccia molecolare della meditazione e dello yoga?


Secondo una recente ricerca, in chi pratica interventi mente-corpo quali meditazione e yoga ci sarebbe un’inversione delle reazioni molecolari nel DNA


 Gli interventi mente-corpo producono effetti benefici sia in popolazioni cliniche che sane, tali effetti si riscontrano in tutte le tipologie di intervento, sia in quelle dinamiche con una componente fisica evidente come lo yoga e il Tai Chi, sia in quelle più statiche come la mindfulness, la meditazione e le tecniche di regolazione del respiro.

Per saperne di più l'articolo completo su:  www.stateofmind.it  




mercoledì 31 marzo 2021

Gossip Yoga pillole - Il secondo Chakra - Svādhiṣṭhāna .

Svadisthana è il secondo chakra del corpo e il centro della creatività, del piacere e del divertimento. È anche noto nella cultura occidentale come milza o chakra sacrale a causa della sua posizione nel corpo - nell'addome inferiore, a circa due pollici sotto l'ombelico.


Di Mirzolot2 - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10564582

Il termine deriva dal sanscrito sva, che significa "proprio", e adisthana, che significa "casa" o "luogo di dimora". La radice, svad, si traduce anche come "gustare con piacere" o "godere". Questo chakra è connesso alle emozioni, al desiderio e alla sessualità.

Nello yoga, gli asana che coinvolgono il movimento dei fianchi e dell'addome inferiore stimolano questo chakra.

Questo centro energetico di svadisthana è responsabile della creatività personale - ciò che l'individuo offre al mondo attraverso le arti, il lavoro e la procreazione. È anche la connessione umana alla Verità interiore e alla conoscenza di se stessi.

La mente subconscia governa lo svadisthana, che è associato alle emozioni che influenzano le relazioni: sensualità, accettazione di sé e intimità. Questo chakra governa il modo in cui l'individuo si relaziona agli altri e il significato di tali relazioni per loro.

Il colore associato allo svadisthana è l'arancione, che è una combinazione di giallo (felicità) e rosso (energia). Il simbolo di questo chakra è un fiore di loto con sei petali arancioni e una falce di luna.

Il mantra associato è VAṂ.

Le asana yoga che stimolano lo svadisthana includono bhujangasana (posa del cobra), natarajasana (posa del ballerino), parivrtta trikonasana (posa del triangolo ruotato), baddha konasana (posizione della farfalla) e utthita parsvakonasana (posa dell'angolo laterale esteso).




traduzione Google di www.yogapedia.com  (modificato)

martedì 16 marzo 2021

Bija Mantra

 Cosa è un Bija Mantra ?

Un bija mantra (sanscrito: बीज मन्त्र) è un suono di una sillaba usato nella meditazione o nella pratica dello yoga. La frase sanscrita bija mantra significa direttamente "mantra seme" ed è composta da tre piccole parole; bija significa seme, man significa mente o pensare e tra significa strumento.

I mantra bija sono i mantra primordiali più basilari; sono semplici parole di una sola sillaba che possono essere cantate o meditate da sole, o attaccate a un mantra più lungo per aumentarne il potere e la qualità. Ci sono un certo numero di bija mantra e ognuno di essi ha un significato e intense qualità vibratorie. Un bija mantra può essere considerato un richiamo di mantra se associato a un altro mantra più lungo.

I bija mantra sono considerati molto intensi e agiscono come uno strumento per accedere a livelli più elevati di coscienza. Si pensa che tutto il sanscrito, ma in particolare nell'uso dei bija mantra, costituisca la divinità sotto forma di suono.


Un buon posto in cui i bija mantra vengono usati da soli è con i chakra, o centri energetici, che si allineano con la colonna vertebrale. I chakra più comuni iniziano alla base della colonna vertebrale e poi diventano più raffinati man mano che sorgono e alla fine si concludono nella parte superiore della testa. Ogni chakra è associato al proprio bija mantra:

  • Lam - muladhara (radice) chakra
  • Vam - svadisthana (milza o sacrale) chakra
  • Ram - manipura (plesso solare) chakra
  • Yam - chakra anahata (cuore)
  • Ham - visuddha (gola) chakra
  • Sham - ajna (terzo occhio) chakra
  • Om - chakra sahasrara (corona)

Il bija mantra più conosciuto è Om (o Aum ), che è il suono del Brahman , la vibrazione o suono primordiale. Viene spesso cantato durante la pratica e la meditazione yoga. 

Altri mantra bija comuni includono:

  • Krim : si crede che risvegli i chakra inferiori.
  • Shrim - è correlato alla dea Lakshmi e si pensa che promuova salute, gioia e bellezza.
  • Hrim : associato alla creatività, alla purificazione del cuore e alla guarigione.
  • Hum : energizza il corpo ed elimina la negatività.
  • Lung - associato all'elemento terra ed è usato come chakra della terra
  • Vang - associato all'elemento acqua e utilizzato per radicare e aumentare la sensualità
  • Rang - associato all'elemento fuoco ed è un mantra energizzante

Pronuncia: la pronuncia in sanscrito è molto importante e può cambiare il significato della parola e la sua qualità vibratoria. Una rapida guida alle vocali è la seguente:

a - si pronuncia come la "u" in alto

i - è pronunciato come "ee"

u - è pronunciato come "oo" nella parola inglese loot


traduzione Google di www.yogapedia.com

domenica 14 marzo 2021

Approfondimento respirazione diaframmatica

L’uomo può sopravvivere senza cibo o senza acqua per alcuni giorni, ma senza respirare muore dopo pochi secondi.

La maggior parte delle persone, infatti, respira in maniera superficiale, riempendo di aria solo in piccola parte i polmoni(1/3 circa) e vivendo, di conseguenza, in un perenne stato di scarsa ossigenazione, senza poter trarre giovamento dai tanti benefici di una corretta respirazione.

In realtà da bambini 👶🏻 respiravamo con la pancia, ma pian piano abbiamo perso l'abitudine ed anche la capacità di ascoltarci. La maggior parte degli adulti invece respira aumentando le dimensioni del torace contraendo i muscoli intercostali nell'inspirazione, questo riduce notevolmente il volume di ossigeno che viene inspirato e indebolisce e blocca il diaframma.  Tornare a respirare con l'addome significa ritrovare il benessere e l'equilibrio.

Per avere le condizioni ottimali per la respirazione addominale il diaframma dobbiamo invece sbloccarlo, un muscolo a forma di cupola posto nella parte inferiore della gabbia toracica (andate a guardare dei video che mostrano il movimento del diaframma per avere una migliore comprensione).

Nella fase dell'inspirazione, il diaframma si abbassa, in combinazione con i muscoli intercostali, abbassando la pressione nella cavità toracica, mentre l'aria entra nei polmoni e mette in tensione la zona addominale. In questa fase dovremmo vedere l'addome che si gonfia leggermente.

Nell'espirazione il diaframma si rilassa tornando verso l’alto insieme ai muscoli intercostali, permettendo all'aria di uscire. E utilizzando i muscoli addominali, possiamo costringere l'aria ad uscire più rapidamente. In questo caso l'addome va verso l’interno.

Sbloccando il diaframma, aumenterà la quantità d'aria che andrà ad ossigenare ogni cellula e ogni organo del corpo nell'inspirazione e quella che verrà fuori portando via insieme agli scarti metabolici, anche gran parte dello stress e della tensione accumulata.                                                                                                           

Quali sono i benefici di una corretta respirazione diaframmatica?

🧘🏻‍♂️Migliora l’ossigenazione del sangue: le tecniche di respirazione che coinvolgono correttamente il diaframma permettono di riempire nella loro totalità i polmoni, anche triplicando la quantità di ossigeno che va in circolo nel sangue.

🧘🏼La digestione: questo avviene perché il diaframma (il principale muscolo della respirazione) attraverso il suo ritmico lavoro di “salita e di discesa” determina un costante massaggio allo stomaco. Infatti durante l’inspirazione il diaframma scende e lo stomaco subisce pressioni e, dalla sua posizione verticale, si “orizzontalizza”. In questa fase di contrazione del diaframma, l’orifizio attraverso cui passa l’esofago si contrae impedendone il rigurgito. La natura di quest’orifizio è muscolare, il massimo del beneficio si ottiene solo attraverso una respirazione profonda.

🧘🏽‍♂️Il sistema circolatorio: maggiore è la profondità della respirazione, maggiore sarà l’ossigenazione del sangue.

🧘🏻‍♀️Rilassa corpo e mente (provate a pensare com’è il vostro respiro quando siete spaventati o in ansia)

🧘🏿‍♂️Qualità del sonno (se respiriamo in maniera scorretta, si attiva quella parte del Sistema Nervoso responsabile di mandare in circolo nel sangue l’adrenalina e farti sentire pronto e scattante come se dovessi affrontare un pericolo, addormentarsi e riposare bene diventa ancora più complicato)

🤸🏻Migliora i movimenti: se non utilizzi la respirazione diaframmatica, la muscolatura profonda(quella che si occupa della postura) non viene stimolata ed ossigenata, ed i muscoli superficiali(quelli che si occupano dei movimenti), per sopperire a questa mancanza, si contraggono e rimangono in uno stato di tensione continua, che in breve tempo provoca rigidità, dolori muscolari e ridotta flessibilità.

domenica 7 marzo 2021

Bandha

 Definizione: cosa significa Bandha ?

Un bandha è un blocco o un legame nello yoga, che viene eseguito per dirigere e regolare il flusso di prana (energia della forza vitale) verso determinate parti del corpo. Chiamato anche blocco energetico, il bandha era praticato dagli yogi del passato per promuovere il flusso di energia e mantenere una salute ottimale.

Bandha è classificato in quattro tipi: mula , uddiyana , jalandhara e maha . Ogni bandha è associato a un canale energetico principale e le prestazioni di un particolare bandha influenzeranno il flusso di prana a quel canale.

Bandha può anche essere chiamato "sigillo energetico" dai praticanti occidentali.




creata da yanalya - it.freepik.com

Yogapedia spiega Bandha

La pratica del bandha comporta contrazioni muscolari concentrate. L'esecuzione di questi blocchi può aiutare il praticante a migliorare la concentrazione e sostenere la salute fisica.

I quattro bandha sono descritti come segue:

Mula bandha : Mula è una parola sanscrita che significa "radice". Il "blocco della radice", come può anche essere chiamato, implica la contrazione dei muscoli del perineo verso l'interno, quindi il loro sollevamento verso l'alto per trattenere l'energia. L'esecuzione di mula bandha promuove il flusso di energia al retto, stimolando i muscoli pelvici e gli organi urogenitali. Risveglia anche il potere kundalini dell'individuo .

Uddiyana bandha : Uddiyana è una parola sanscrita che significa "alzarsi". In questo secondo bandha, l'energia si muove verso l'alto con più forza di quanto non faccia in mula bandha. L'uddiyana bandha stimola i muscoli addominali mentre vengono tirati verso l'interno, mentre il torace si solleva verso l'alto. Sebbene sia altamente raccomandato per coloro che lottano con la stitichezza, l'uddiyana bandha può anche aumentare il metabolismo del praticante e promuovere una sana funzione della ghiandola surrenale, alleviando così stress e tensione. Inoltre stimola il chakra del cuore ( anahata ), promuovendo gentilezza e compassione.

Jalandhara bandha: Jalandhara è una parola sanscrita derivata dalle radici jal , che significa "gola", e dhara , che significa "flusso". Si esegue portando il mento in basso verso il petto; pertanto, è anche chiamato "blocco del mento". La pratica di questo bandha migliora la funzione delle ghiandole tiroidee e paratiroidi, oltre a supportare i sistemi cardiovascolare e respiratorio.

Maha bandha: Maha è una parola sanscrita che significa "grande". Come tale, questo bandha finale può anche essere chiamato il "bandha supremo" o "triplo aggancio". Maha bandha è chiamato così perché fornisce i benefici per la salute di tutti e tre i bandha precedenti. Il maha bandha viene praticato eseguendo i primi tre bandha simultaneamente, iniziando con jalandhara bandha e terminando con mula bandha. Questi bandha vengono rilasciati nell'ordine inverso, con mula bandha per primo e jalandhara bandha per ultimo.



traduzione Google di www.yogapedia.com

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