Differenze tra Kapalbhati e Bhastrika
Blog per uno yoga fatto di asana e ciaccarar (no non è chakra scritto male, anche se la pronuncia potrebbe essere simile, ma proprio ciaccarar, chiacchere, pettogolezzi insomma gossip detto alla bolognese).
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giovedì 12 aprile 2018
mercoledì 11 aprile 2018
Citazione
Incontra i tuoi mostri nascosti;
Avvicinati a ciò che ti ripugna;
Aiuta quelli che non ti va di aiutare;
Non dare importanza a tutto ciò che ti procura attaccamento;
Va’ in posti che ti fanno paura;
Trova il Buddha dentro te stesso!”
Machig Labdron
Avvicinati a ciò che ti ripugna;
Aiuta quelli che non ti va di aiutare;
Non dare importanza a tutto ciò che ti procura attaccamento;
Va’ in posti che ti fanno paura;
Trova il Buddha dentro te stesso!”
Machig Labdron
Gli Aghori
La più estrema delle sette di sādhu è quella degli Aghori, fondata da Kina Ram, un asceta del XVIII secolo.
Ricercano l'illuminazione seguendo, tra i comportamenti di Shiva,
quelli che sono considerati come i più fuori dalla norma. Poco numerosi
ai giorni nostri (una ventina che vivono a Varanasi, presso la tomba del loro guru), sembra siano stati più numerosi in passato, probabilmente 200-300 alla fine del XIX secolo.
da Wikipedia (leggi di più)
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Yoga?
Yoga?
Di solito non lo sappiamo proprio, neanche lo sospettiamo, ma quando decidiamo di sederci sul tappetino, di provare a praticare, è sempre per guarire da qualcosa. Questo qualcosa è la qualità della nostra vita, le nostre relazioni, il rapporto con il lavoro, il corpo, i desideri, le catene delle nostre trappole mentali, delle paure, dei doveri e dei divieti. Non lo sappiamo e dunque ci diciamo di volerci rilassare, o attenuare il mal di schiena. Oppure siamo in qualche viaggio mentale mistico/spirituale.
Ma in realtà ciò che ci spinge è il male di vivere male.
Il problema è che poi la pratica funziona: e più funziona più ci allontana dalle cause del nostro malessere. E qui comincia tutto un altro viaggio. (S. Alfieri)
Di solito non lo sappiamo proprio, neanche lo sospettiamo, ma quando decidiamo di sederci sul tappetino, di provare a praticare, è sempre per guarire da qualcosa. Questo qualcosa è la qualità della nostra vita, le nostre relazioni, il rapporto con il lavoro, il corpo, i desideri, le catene delle nostre trappole mentali, delle paure, dei doveri e dei divieti. Non lo sappiamo e dunque ci diciamo di volerci rilassare, o attenuare il mal di schiena. Oppure siamo in qualche viaggio mentale mistico/spirituale.
Ma in realtà ciò che ci spinge è il male di vivere male.
Il problema è che poi la pratica funziona: e più funziona più ci allontana dalle cause del nostro malessere. E qui comincia tutto un altro viaggio. (S. Alfieri)