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giovedì 8 dicembre 2022

Shiva Lingam

शिवरात्रि (śivarātri)




La "notte di Śiva" è una festa religiosa hindū che si tiene in onore del dio Śiva nella quattordicesima notte di luna nuova. 


Un gruppo di saggi praticava l’ascesi senza aver veramente capito la natura di Śiva. Fu così che quest’ultimo apparve loro sotto forma di uno yogin ripugnante e sedusse le loro mogli nelle foreste di pini. Furibondi, gli asceti decisero di evirarlo, ma quando il suo liṅga cadde a terra l’universo fu inghiottito dalle tenebre. Disperati, gli asceti si resero conto del misfatto compiuto e pregarono Śiva di restituire la luce al mondo. Quest’ultimo, benignamente, acconsentì. Tuttavia stabilì che da quel momento in avanti i suoi devoti lo avrebbero dovuto adorare, appunto, nella forma del liṅga.

Si tenga presente che il liṅga è uno fra i simboli più importanti e complessi del panorama spirituale hindū. Letteralmente significa “segno”, “traccia”, “simbolo” e, sovente, si riferisce all’organo sessuale maschile. Il liṅga, come si diceva, è considerato il simbolo aniconico del dio Śiva, ivi rispecchiandone la natura ambigua e complessa. Il liṅga è sempre eretto perché perennemente “gonfio” di potere creativo: Śiva, infatti, non disperde mai il proprio seme, ma lo trattiene.

Cfr. Diego Manzi, Incanto, le divinità dell’India, Ed. Le Lettere.


La lettura del mito, con la caduta nel buio e il ritorno alla luce, gli elementi sessuali legati ai rituali riproduttivi del tempo primaverile, ci rende comprensibile la relazione con l’equinozio e con i cicli naturali, la conoscenza dei quali era, in una società contadina condizionata dalla scarsità delle risorse, condizione per la sopravvivenza fisica ancor prima che spirituale.

Poi viene anche il resto. 

Primum vivere deinde philosophari.

Cosa ci serve questo? Per cominciare a comprendere, e non dimenticare mai, la natura originariamente materiale e squisitamente fisica delle nostre pratiche.

(Alfieri)

venerdì 25 novembre 2022

LO SCOPO DELLO YOGA È LO YOGA.




“Se nello yoga si cerca una finalità, questa non può che arrivare da una memoria, da qualcosa di già noto.

E’ quando non vi è alcuno scopo, che la vita, le arti, diventano rituali.

Non appena c'è un obiettivo, è già un'attività profana.

Se la “non-finalità” è compresa, anche se tecnicamente mediocre,
l’attività diviene sacra, ispirante...

Una postura può essere di ispirazione, anche se è tecnicamente sbagliata.

Se chi la esegue è completamente lì, nella presenza, senza alcun divenire, senza alcuna intenzione, è una ispirazione.

La posa diventa sacra.

Eric Baret, da un seminario.

martedì 22 novembre 2022

Introduzione ai Pranayama - chandra anuloma viloma & surya anuloma viloma

Video molto interessante che spiega cosa sono i Pranayama e ne approfondisce due, chandra anuloma viloma e surya anuloma viloma.
In inglese ma, con qualche conoscenza base,  si riesce a seguire facilmente



sabato 19 novembre 2022

Perché recitiamo i mantra?




Mantra è una parola sanscrita composta da man, che sta per “mente” e tra, che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”.

Quando si recita un mantra, non è importante il significato, bensì il suo suono🎼. Per questo motivo, non è necessario comprenderli per ottenerne i benefici, anche se, comprensibilmente, all’inizio ci si concentra sulla traduzione.

Sono suoni che producono particolari vibrazioni con specifiche caratteristiche, che ci danno la possibilità di modificare le nostre emozioni ed il nostro benessere psicofisico🧘🏻‍♂️. Pensate a quando ascoltate la musica; ci sono brani che riescono a farci dormire, a far rilassare e a tirare fuori emozioni specifiche (ad esempio spesso ci si commuove).

Calmano la mente

Migliorano la concentrazione, la creatività e l’intuito

Rendono la nostra meditazione ancora più profonda ed efficace

Riducono stress e ansia

Per far questo è necessario recitarli con la pronuncia e la preparazione mentale corretta.

Non ci sono particolari regole sulla velocità; tendenzialmente recitando un mantra in maniera veloce, questo ti permette accrescere l’energia. Lentamente, fa sì che la tua mente si tranquillizzi.

Cercate di essere sempre presenti durante la recitazione, deve avvenire un’unione tra la vostra mente e il mantra🧘🏽.

(S.Angelico)

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