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mercoledì 26 aprile 2017

domenica 16 aprile 2017

Om mani padme hum

Due parole a proposito di uno dei mantra più conosciuti. In questo interessante sito trovate anche l'audio scaricabile del mantra
http://www.lamagiadelsuono.com/2013/02/04/om-mani-padme-hum/

In questo sito trovate anche altri interessanti file audio gratuiti ! Dateci una occhiata



Qualche altra informazione da Wikipedia


venerdì 7 aprile 2017

Gayatri Mantra




OM
Bhur Bhuvah Svaha
Tat Savitur Varenyam
Bhargo Devasya Dheemahi
Dhiyo-yo nah Prachodayat


Traduzione  (dal Maestro):
Il sanscrito antico in cui sono scritti i mantra è difficile da tradurre per cui raramente si trovano delle traduzioni letterali del mantra stesso.

Di seguito trovate una traduzione che mi fu fornita dalla mia maestra.

“Meditiamo sul creatore supremo, la cui luce divina illumina tutti I regni (fisico, mentale e spirituale). Possa questa luce illuminare le nostre menti.”

Un’altra versione – riportata qui sotto- largamente accettata è la traduzione del mantra nel suo significato generale, fornita da Donna Farhi, nel suo libro “Lo yoga nella vita”.

“Tutto ciò che è sulla Terra, nella Terra e al di fuori di essa, deriva da un’unica fonte emenante. Se i miei pensieri, le mie azioni e le mie parole riflettessero la comprensione totale di questa unità, io sarei la pace che vado cercando.”


Significato:
Il Gayatri mantra è il mantra più antico appartenente alla tradizione vedica, un canto che dimostra l’unità che giace nella molteplicità della creazione. E’ solo attraverso l’unità che possiamo capire la diversità (ad esempio: l’argilla è una soltanto, ma può originare piatti e vasi di differenti forme; Il Brahman o energia cosmica è unica, ma risiede in innumerevoli esseri viventi).

Gayatri è la madre di tutte le scritture sacre (vedas); ed è la Dea che nutre e permette la vita di ogni essere. Gayatri è anche considerato il risveglio Divino della coscienza individuale – Atman– e la sua unione con la coscienza Universale –Brahman-.

Questo mantra è un inno a Savitur, il Dio del sole; il mantra rappresenta sia il sole, sia il divino che è presente in tutto ciò che ci circonda.

Il Gayatri mantra è composto da 24 sillabe che influiscono direttamente su 24 centri energetici del nostro corpo (ghiandole endocrine).

Benefici
I benefici che derivano dal canto di questo mantra sono svariati: riduce gli effetti dello stress, calma la mente, dona equilibrio al sistema nervoso centrale, è utile in caso di asma, mantiene il cuore in salute e migliora il funzionamento del sistema immunitario.

Il Gayatri mantra può essere cantato in ogni momento della giornata, l’ideale è di cantarlo prima o al termina della tua pratica.

Chi era Anandamayi Ma?

da Wikipedia

Sri Anandamayi Ma è tra le più note figure spirituali dell'India contemporanea è da molti considerata un'incarnazione della Dea Kali, in particolar modo nel Bengala, dove ha avuto un gran numero di devoti e discepoli e dove era nota con numerosi appellativi, tra cui Manush Kali (Kali vivente) e Devi Narmada (Dea del Narmada).

All'età di tredici anni fu data in sposa al bramino Sri Ramani Mohan Chakravarty, che sarà in seguito noto come Bolanath, (uno dei nomi del Dio Shiva) appellativo donatogli dalla stessa Nirmala. La convivenza effettiva iniziò soltanto nel 1914, tuttavia il matrimonio tra i due non fu mai consumato fisicamente; Bolanath non soltanto accettò la scelta di castità della giovane moglie ma fu anche il primo a diventare suo discepolo. Nirmala Sundari infatti non ebbe alcun maestro ed iniziò a manifestare già da giovanissima la sua particolare natura e le sue attitudini: era solita recitare numerosi mantra in sanscrito e praticare complicate asana yogiche per ore intere; in molti hanno affermato che la ragazza cadeva spesso in stati di trance e che in sua presenza si sarebbero verificati diversi fenomeni scientificamente inspiegabili, cosa che contribuì notevolmente a diffondere molto presto la sua fama. Nel 1918 si trasferì con il consorte a Bajitpur.
Il 1922 è noto ai devoti di Anandamayi Ma come l'anno della sua auto-iniziazione avvenuta durante la notte del 3 agosto quando cominciò anche il suo lungo voto di silenzio (che durerà per più di tre anni); quattro mesi più tardi Nirmala iniziò anche il marito, mediante un rito tradizionale. Nel 1924, sempre con il marito, si trasferì a Dhaka e la sua prima apparizione pubblica fu nel 1925 in occasione del Kali-puja, una festa religiosa in onore alla Dea nera del Bengala, che Nirmala fu invitata a condurre. Nel corso della celebrazione, secondo la testimonianza dei presenti, i tratti della giovane religiosa si sarebbero trasformati fino ad assumere per un lasso di tempo le sembianze del volto di Kali. Un simile evento si racconta sia accaduto anche durante una festa di Krishna l'anno successivo. Una volta cessato il voto di silenzio, Nirmala iniziò i suoi lunghi digiuni, intanto cresceva sempre di più il numero dei fedeli e dei pellegrini che si recavano a farle visita e a renderle omaggio (tra i quali anche la sorella Didi ed il fratello Bhaiji) ed intorno a lei si formò una folta comunità spirituale, all'interno della quale, secondo diverse testimonianze, si verificarono numerosi casi di guarigione di malati.

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