“Se nello yoga si cerca una finalità, questa non può che arrivare da una memoria, da qualcosa di già noto.
E’ quando non vi è alcuno scopo, che la vita, le arti, diventano rituali.
Non appena c'è un obiettivo, è già un'attività profana.
Se la “non-finalità” è compresa, anche se tecnicamente mediocre,
l’attività diviene sacra, ispirante...
Una postura può essere di ispirazione, anche se è tecnicamente sbagliata.
Se chi la esegue è completamente lì, nella presenza, senza alcun divenire, senza alcuna intenzione, è una ispirazione.
La posa diventa sacra.
Eric Baret, da un seminario.
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